lunedì 1 febbraio 2010

FESTA DELLA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE - 2 FEBBRAIO



2 FEBBRAIO
FESTA DELLA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE

MISSALE ROMANUM

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UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE
DEL SOMMO PONTEFICE


PRESENTAZIONE DEL SIGNORE
(2 Febbraio 2010)





Il significato della festa

Festa delle luci (cf Lc 2, 30-32), ebbe origine in Oriente con il nome di “Ipapante”, cioè “Incontro”. Nel sec. VI si estese all’Occidente con sviluppi originali: a Roma con carattere più penitenziale e in Gallia con la solenne benedizione e processione della candele, popolarmente nota come la “candelora”. Al riguardo è da ricordare l’interessante interpretazione simbolica di Sant’Ivo di Chartres e di Sant’Anselmo: la cera (opera dell’ape virginea) è la carne virginea di Cristo, che nascendo non ha intaccato l’integrità della Madre; lo stoppino, che sta dentro la cera, è l’anima umana di Cristo; la fiamma, che brilla nella parte superiore, è la divinità di Cristo.

La presentazione del Signore chiude le celebrazioni natalizie e con l’offerta della Vergine Maria e la profezia di Simeone (Lc 2, 33-35) apre il cammino verso la Pasqua.

La valorizzazione di elementi presenti nel racconto evangelico della festa (cfr. Lc 2, 22-40), quali l’obbedienza di Giuseppe e di Maria alla Legge del Signore, la povertà dei santi sposi, la condizione verginale della Madre di Gesù, la simbologia della cera vergine (Cristo vergine e Maria vergine) hanno suggerito di fare del 2 febbraio anche la festa di coloro che sono dedicati al servizio del Signore e dei fratelli nelle varie forme della vita consacrata.


La celebrazione

A differenza degli ultimi anni, in San Pietro non è prevista la celebrazione della Messa presieduta dal Card. Franc Rodé, ma la celebrazione dei Vespri (ore 17,30) presieduta dal Santo Padre.

Tale celebrazione si svolgerà come di consueto, rimanendo però inserita all’interno dell’adorazione eucaristica. Si inizierà con l’esposizione del SS. Sacramento, quindi si procederà al canto dei Vespri. La celebrazione si concluderà con l’adorazione e la benedizione eucaristica.

Svolgeranno il servizio all’altare come ministranti gli studenti religiosi dell’Ordine di Sant’Agostino.

Alcuni brevi spazi di silenzio, dopo il canto dei salmi e dopo l’omelia del Santo Padre, intendono sottolineare la dimensione del raccoglimento orante, come parte integrante della celebrazione liturgica.