martedì 31 agosto 2010

Messa tridentina a S. Domenico di Bologna in ricordo di Padre Tomas Tyn - 19 giugno 2010


Messa tridentina a S. Domenico di Bologna
in ricordo di Padre Tomas Tyn

Nella splendida cornice della cappella della basilica bolognese di S. Domenico, che custodisce in una secolare e ricchissima arca le sacre reliquie del Fondatore dell’Ordine dei Predicatori, sabato 12 giungo scorso il Padre domenicano Vincenzo Nuara, membro della commissione pontificia “Ecclesia Dei”, incaricata di promuovere l’applicazione del Motu proprio “Summorum Pontificum”, ha celebrato una Santa Messa di rito romano antico circondato da un gruppo di ferventi ministranti, con la partecipazione di un coro liturgico gregoriano di Cremona, alla presenza di Mons. Massimo Nanni, arcidiacono della Cattedrale ed ex-cerimoniere del Card. Giacomo Biffi, già arcivescovo di Bologna, e di un folto gruppo di fedeli giunti anche da fuori Bologna.

La celebrazione è stata caratterizzata, secondo la sua propria natura, da un succedersi di lunghi mistici silenzi, alternati dalla sublimità del canto gregoriano e da un raro intercalare di brevi formule tra sacerdote e fedeli.

Bellezza propria di questo Rito è quella di creare un’atmosfera per la quale, almeno per chi sa intendere, ci si sente umilmente e veramente alla presenza della divina Maestà e si avverte quasi sperimentalmente che un ineffabile Mistero d’Amore e di Misericordia avviene sull’altare per opera del sacerdote congiuntamente ai fedeli.

Qualunque tentazione di protagonismo nel sacerdote o di assemblearismo nei fedeli è completamente esclusa. Non è una Messa “dal basso”, ma una Messa “dall’alto”. Solo la Presenza e l’Azione del Mistero balzano in primo piano. Si sente che avviene qualcosa di Sacro. E’ una Messa che sa evocare il timor Domini, senza per questo abdicare in nulla alla filiale confidenza nel Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo. Ovviamente tutto questo è percepito solo in un clima di fede.

La gioia che emana da questo Rito non è quella secolaresca di certe celebrazioni oggi non infrequenti, ma sorge da una cosciente e sofferta partecipazione al Sacrificio di Cristo, attualizzato sull’altare in un clima di ascolto, di compunzione, di raccoglimento, di adorazione, di lode e di preghiera.

La Santa Messa era stata organizzata dalla Vicepostulazione della Causa di Beatificazione del Servo di Dio Padre Tomas Tyn, già membro della comunità dell’annesso convento di S. Domenico, nel ricordo del XX anniversario del suo pio transito avvenuto nel 1990 in Germania.

Infatti il Padre Tyn per alcuni anni celebrò periodicamente in S. Domenico la Messa tridentina dietro richiesta dell’allora Arcivescovo Card. Biffi, al quale si era rivolto un gruppo di fedeli desiderosi di assistere a tale Rito.

Dopo la morte del Padre Tyn, la Messa tridentina continuò ad essere celebrata per alcuni anni. Erano quindi circa quindici anni che questo antico e illustre Rito, almeno come Messa ufficiale d’orario, non veniva celebrato in S. Domenico.

Nel suo breve discorso d’introduzione alla S.Messa, il Vicepostulatore P. Giovanni Cavalcoli, dopo aver presentato i motivi e l’occasione dell’iniziativa, ha accennato al fatto che Padre Tyn celebrava con pari devozione entrambe le forme di Rito della Messa, quella ordinaria e quella straordinaria, per cui ha proposto la sua figura come fattore di conciliazione ed armonia tra quei devoti dei due tipi di Messa, che sono propensi ad ingiustificati esclusivismi reciproci.

Dal canto suo, il Padre Nuara nella sua omelia ha fatto notare il valore e la bellezza della Messa tridentina, sottolineando come in essa si esprime in modo molto efficace la comune elevazione dello spirito del sacerdote dei fedeli a Dio citando le parole del celebrante “Sursum corda”, alle quali i fedeli rispondono: “Habemus ad Dominum”. La Messa tridentina, ha detto il celebrante, è tutta un inno di lode alla Verità, alla Bontà e alla Bellezza divine.

Inoltre Padre Nuara ha accennato a quanta sarebbe stata la gioia del Servo di Dio alla notizia del Motu proprio del Santo Padre, che liberalizza ulteriormente la celebrazione dell’antico Rito.

Infine ha commentato il brano di una lettera scritta nel 1985 dal Servo di Dio all’allora Card. Ratzinger in lode della Messa di S. Pio V, lettera che il P. Cavalcoli ha pubblicato, con la risposta del Cardinale, nel libro Padre Tomas Tyn, un tradizionalista postconciliare, Edizioni Fede&Cultura, Verona 2007.

Il Padre Nuara ha auspicato che presto Dio si degni di elevare all’onore degli altari il suo Servo Padre Tomas Tyn.

P.Giovanni Cavalcoli,OP