giovedì 27 gennaio 2011

La liturgia nella spiritualità orientale secondo il vescovo ortodosso ucraino Feodosiy (Sergio Casali)


La liturgia nella spiritualità orientale secondo il vescovo ortodosso ucraino Feodosiy

Il viaggio verso l'unità non può cominciare dalla fine


di Sergio Casali

"La comunione eucaristica? È un sogno, ma il cammino del dialogo è lungo e non si può iniziare un viaggio dalla fine". C'è molta prudenza, ma anche lo sguardo lungo degli uomini spirituali nelle parole del vescovo Feodosiy, che a conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani si è recato a Genova per rappresentare la Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, portando l'amicizia dei cristiani orientali. Feodosiy (Snihiriov), vescovo della diocesi di Brovary e vicario dell'eparchia di Kiev, ha risposto all'invito della Comunità di Sant'Egidio, partecipando a una preghiera nella basilica dell'Annunziata, prima di tenere una conferenza sul tema "La liturgia nella vita della Chiesa". Ad accoglierlo, il vescovo ausiliare e vicario generale di Genova, monsignor Luigi Ernesto Palletti.

Feodosiy ha spiegato il valore della liturgia - "il cuore della vita della Chiesa" - nella spiritualità orientale, come scuola di teologia e come realtà capace di cambiare dall'interno l'uomo: "L'eucaristia ha una forza che comunica a ciascuno delle qualità che ognuno di noi non ha, ma che sono le qualità di Cristo", ha detto. Inevitabile, dunque, chiedersi se proprio dalla celebrazione comune dell'eucarestia non possa ricostituirsi l'unità tra le Chiese. Il vescovo di Brovary sorride, parla di un bel sogno, e spiega la sua visione: "La comunione eucaristica è la vetta dell'unità, ma non è il mezzo per raggiungerla. È quello che avviene quando le persone decidono di sposarsi: il matrimonio è il punto finale, ma prima viene la concordia, il pensiero unanime. Allo stesso modo ci sono questioni che sono fondamentali sia per i cristiani orientali sia per quelli occidentali, come la gerarchia e la professione di fede. Bisogna risolvere queste e allora, nella maniera giusta, ci sarà anche la comunione nell'unico calice". Un cammino lungo, insomma, ma il primo passo è proprio il dialogo: "Non si può iniziare un cammino dalla fine - spiega ancora Feodosiy - la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, il nostro incontrarci, il nostro pregare insieme, sono proprio i passi che ortodossi e cattolici possono e devono fare". Il servizio alla carità, poi, può essere il modo di essere uniti nel testimoniare Cristo crocifisso a un mondo secolarizzato: "Dobbiamo opporci insieme al materialismo, alla perdita di religiosità e trovare consenso attorno alle questioni della professione di fede. Io credo - ha osservato - che questo sia l'unico modo per tornare a quell'unità spezzata mille anni fa".

Il vescovo ucraino ha spiegato il valore spirituale, ma anche storico, della liturgia per la Chiesa ortodossa, descrivendo come, durante il regime sovietico, l'eucaristia abbia preservato la spiritualità della Russia grazie anche a uomini di fede che non hanno smesso di celebrarla in tempi difficili. Per questo i cristiani sanno conservare la speranza anche oggi, epoca in cui la mentalità del materialismo capitalista sembra rubare lo spazio dello spirito: "Noi abbiamo in mano la liturgia, che è la migliore medicina, come una profilassi che difende da tutti gli influssi che vengono dall'esterno. A noi sacerdoti capita di ostinarci a elaborare complessi progetti missionari, ma forse dovremmo concentrarci di più per attrarre quante più persone possibili al sacro calice, perché tante volte questo calice fa da solo quello che tutti i nostri sforzi missionari non riescono a fare".

In un'era dove la disaffezione al mondo religioso tocca i giovani occidentali come quelli dell'area ex sovietica, anche la pastorale giovanile deve saper tornare all'ascesi della professione di fede pura e semplice. A volte, ha detto Feodosiy, anche solo accompagnare nuovamente i giovani in chiesa, farli accostare ai sacramenti, rappresenta lo strumento di evangelizzazione più efficace. C'è una fede profonda nella forza efficace dell'eucaristia, che colpisce, nelle parole di questo vescovo, che testimonia la fedeltà antica della sua Chiesa alla liturgia come fonte di gioia, bellezza, cambiamento interiore.

(©L'Osservatore Romano - 27 gennaio 2011)