mercoledì 2 marzo 2011

La plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali "Per una diaconia della cultura digitale"


La plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali

Per una diaconia
della cultura digitale


Entro Pasqua sarà attivo un nuovo "portale multimediatico" dove affluiranno le notizie pubblicate da "L'Osservatore Romano", dalla Radio Vaticana e dall'agenzia Fides: una sorta di portale Vatican news - inizialmente in italiano e inglese, poi anche francese, spagnolo e portoghese - che raccoglierà tutte le presenze mediatiche della Santa Sede, le quali manterranno comunque la propria autonomia e individualità. L'annuncio è stato dato dall'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, durante la plenaria del dicastero, che si è aperta lunedì 28 febbraio, nella sede di Via della Conciliazione, per concludersi giovedì 3 marzo.

Nel presentare l'attività del dicastero nel 2010, il presule ha anche ricordato che è stato eseguito un aggiornamento del sito istituzionale. Le novità riguardano la possibilità di consultare alcuni articoli e la scelta di dare maggiore visibilità a problematiche o situazioni che riguardano la comunione ecclesiale nei vari Paesi. Si sta preparando anche un forum per un dibattito ad ampio raggio sulla teologia della comunicazione. Un'altra novità è l'arrivo di un sacerdote di lingua araba che collaborerà con il Pontificio Consiglio. Ciò è molto importante nell'attuale contesto - ha sottolineato l'arcivescovo - perché permette di seguire da vicino i media di lingua araba per cercare di capire quanto sta accadendo in quell'area e di verificare in che misura si fa riferimento al Papa e alla Chiesa.

Il presidente ha poi messo in evidenza come nel corso dell'anno il dicastero abbia lavorato a un dialogo concreto e fraterno con le varie conferenze episcopali e con le Chiese locali su alcuni punti fondamentali, a cominciare dall'esistenza di una cultura digitale "sempre più pervasiva" originata dai nuovi media. Di fronte a questa tematica la Chiesa "deve stabilire un dialogo fruttuoso trovando delle piste di soluzione nella linea di una vera diaconia della cultura digitale". Una diaconia a tutto campo - ha spiegato - per "far sì che proprio nel contesto mediatico risuoni il messaggio evangelico".

Nell'anno trascorso è stato anche approfondito anche il dialogo con il mondo accademico, con particolare attenzione all'Africa: a questo proposito, è significativo il contributo dato dal dicastero alla creazione di un'agenzia cattolica continentale di notizie. È stato inoltre organizzato un corso di formazione per gli operatori nel campo della comunicazione delle diocesi di Cuba, che si svilupperà nell'arco di tre anni. Il segretario del dicastero, monsignor Paul Tighe, ha annunciato che è allo studio la revisione della Aetatis novae. Questo lavoro porterà a elaborare un nuovo documento pastorale. Da parte sua, il sotto-segretario del Pontificio Consiglio, Angelo Scelzo, ha illustrato le novità per quanto riguarda le riprese audiovisive in Vaticano. Si sta procedendo a una revisione delle procedure di autorizzazione con particolare riferimento alla beatificazione di Giovanni Paolo II del 1° maggio. Vi sarà una sempre più stretta collaborazione tra dicastero e Sala Stampa della Santa Sede, ha detto Scelzo, che può preludere a una possibile unificazione degli accrediti.

Altri interventi della giornata di apertura sono stati quelli di don Franco Lever, il quale ha parlato di linguaggi della comunicazione nel mondo digitale. "Il messaggio cristiano - ha detto - non è un insieme di informazioni riducibile a sequenze di bit così da essere trasmissibile attraverso i nuovi media. Il messaggio cristiano è una proposta di vita: è vivere come famiglia di Dio alla maniera di Gesù". La prima opzione, ha proseguito, è "vivere la comunità, formare la comunità, esattamente come ha fatto Gesù". Per raggiungere questo scopo "nessun medium oggi disponibile deve restarci estraneo, ma lo useremo rispettando le priorità del progetto".

Claudia Di Giovanni ha poi parlato della Filmoteca Vaticana - definita come "una scatola della memoria" - e dello sforzo affinché le migliaia di metri di pellicola conservati continuino a ricordare la storia. "La pellicola - ha evidenziato - di là dalle innovazioni tecnologiche continua a esistere dopo oltre 116 anni e sembra essere ancora lo standard di conservazione più duraturo". Leticia Soberon ha quindi illustrato tre progetti per la Missione continentale promossi dalla Red Informática de la Iglesia en América Latina (Riial). Come parte organica del Pontificio Consiglio, la Riial ha messo al centro delle sue priorità la formazione degli agenti di pastorale digitale o informatica, con il suo carisma originario: una autentica cultura digitale in chiave di comunione. Taddheus Milton Jones ha infine illustrato alcune statistiche riguardanti le trasmissioni dal Vaticano nel 2010: la messa del 1° gennaio è stata diffusa in 25 nazioni, la Via Crucis in 43, la messa di Pasqua in 45, il messaggio e la benedizione urbi et orbi in 56, la messa della notte di Natale in 49, il messaggio e la benedizione urbi et orbi del giorno di Natale in 52.
(©L'Osservatore Romano - 2 marzo 2011)