giovedì 11 novembre 2010

Esortazione Postsinodale VERBUM DOMINI del Santo Padre Benedetto XVI - Introduzione

ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE


VERBUM DOMINI
DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

ALL’EPISCOPATO, AL CLERO,
ALLE PERSONE CONSACRATE E AI FEDELI LAICI
SULLA PAROLA DI DIO
NELLA VITA E NELLA MISSIONE


INTRODUZIONE

1. LA PAROLA DEL SIGNORE rimane in eterno. E questa è la Parola del Vangelo che vi è stato annunziato » (1Pt 1,25; cfr Is 40,8). Con questa espressione della Prima Lettera di san Pietro, che riprende le parole del profeta Isaia, siamo posti di fronte al mistero di Dio che comunica se stesso mediante il dono della sua Parola. Questa Parola, che rimane in eterno, è entrata nel tempo.

Dio ha pronunciato la sua eterna Parola in modo umano; il suo Verbo « si fece carne » (Gv 1,14). Questa è la buona notizia. Questo è l’annunzio che attraversa i secoli, arrivando fi no a noi oggi. La XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, celebratasi in Vaticano dal 5 al 26 ottobre 2008, ha avuto come tema La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. È stata un’esperienza profonda di incontro con Cristo, Verbo del Padre, che è presente dove due o tre si trovano riuniti nel suo nome (cfr Mt 18,20). Con questa Esortazione apostolica postsinodale accolgo volentieri la richiesta dei Padri di far conoscere a tutto il Popolo di Dio la ricchezza emersa nell’assise vaticana e le indicazioni espresse dal lavoro comune. (1)

In questa prospettiva intendo riprendere quanto elaborato dal Sinodo, tenendo conto dei documenti presentati: i Lineamenta, l’Instrumentum laboris, le Relazioni ante e post disceptationem e i testi degli interventi, sia quelli letti in aula sia quelli in scriptis, le Relazioni dei Circoli Minori e le loro discussioni, il Messaggio finale al Popolo di Dio e soprattutto alcune proposte specifi che (Propositiones), che i Padri hanno ritenuto di particolare rilievo. In tal modo desidero indicare alcune linee fondamentali per una riscoperta, nella vita della Chiesa, della divina Parola, sorgente di costante rinnovamento, auspicando al contempo che essa diventi sempre più il cuore di ogni attività ecclesiale.

Perché la nostra gioia sia perfetta

2. Vorrei innanzitutto richiamare alla memoria la bellezza ed il fascino del rinnovato incontro con il Signore Gesù sperimentato nei giorni dell’Assemblea sinodale. Per questo, facendomi eco dei Padri, mi rivolgo a tutti i fedeli con le parole di san Giovanni nella sua prima lettera: « Vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo» (1Gv 1,2-3). L’Apostolo ci parla di un udire, vedere, toccare e contemplare (cfr 1Gv 1,1) il Verbo della Vita, poiché la Vita stessa si è manifestata in Cristo. E noi, chiamati alla comunione con Dio e tra
noi, dobbiamo essere annunciatori di tale dono. In questa prospettiva kerigmatica, l’Assemblea sinodale è stata una testimonianza alla Chiesa e al mondo di quanto sia bello l’incontro con la Parola di Dio nella comunione ecclesiale. Pertanto, esorto tutti i fedeli a riscoprire l’incontro personale e comunitario con Cristo, Verbo della Vita che si è reso visibile, e a farsi suoi annunciatori perché il dono della vita divina, la comunione, si dilati sempre più in tutto il mondo. Infatti, partecipare alla vita di Dio, Trinità d’Amore, è gioia piena (cfr 1Gv 1,4). Ed è dono e compito imprescindibile della Chiesa comunicare la gioia che viene dall’incontro con la Persona di Cristo, Parola di Dio presente in mezzo a noi. In un mondo che spesso sente Dio come superfl uo o estraneo, noi confessiamo come Pietro che solo Lui ha « parole di vita eterna» (Gv 6,68). Non esiste priorità più grande di questa: riaprire all’uomo di oggi l’accesso a Dio, al Dio che parla e ci comunica il suo amore perché abbiamo vita in abbondanza (cfr Gv 10,10).

Dalla « Dei Verbum » al Sinodo sulla Parola di Dio

3. Con la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio siamo consapevoli di aver messo a tema, in un certo senso, il cuore stesso della vita cristiana, in continuità con la precedente Assemblea sinodale sull’Eucaristia come fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. Infatti, la Chiesa si fonda sulla Parola di Dio, nasce e vive di essa.(2) Lungo tutti i secoli della sua storia, il Popolo di Dio ha sempre trovato in essa la sua forza e la comunità ecclesiale cresce anche oggi nell’ascolto, nella celebrazione e nello studio della Parola di Dio. Si deve riconoscere che negli ultimi decenni la vita ecclesiale ha aumentato la sua sensibilità intorno a questo tema, con particolare riferimento alla Rivelazione cristiana, alla viva Tradizione e alla sacra Scrittura. A partire dal pontificato di Papa Leone XIII, si può dire che vi sia stato un crescendo di interventi atti a prendere maggiore consapevolezza dell’importanza della Parola di Dio e degli studi biblici nella vita della Chiesa, (3) che ha avuto il suo culmine nel Concilio Vaticano II, in modo speciale con la promulgazione della Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione Dei Verbum. Essa rappresenta una pietra miliare nel cammino ecclesiale: « I Padri sinodali … riconoscono con animo grato i grandi benefici apportati da questo documento alla vita della Chiesa, a livello esegetico, teologico, spirituale, pastorale ed ecumenico ». (4) In particolare è cresciuta in questi anni la consapevolezza dell’ « orizzonte trinitario e storico-salvifi co della Rivelazione » (5) in cui riconoscere Gesù Cristo, quale « mediatore e pienezza di tutta intera la Rivelazione ». (6) La Chiesa confessa incessantemente ad ogni generazione che Lui, « col fatto stesso della sua presenza e con la manifestazione che fa di sé con le parole e con le opere, con i segni e con i miracoli, e specialmente con la sua morte e la sua risurrezione di tra i morti, e infine con l’invio dello Spirito di verità, compie e completa la Rivelazione ».(7)

È a tutti noto il grande impulso che la Costituzione dogmatica Dei Verbum ha dato per la riscoperta della Parola di Dio nella vita della Chiesa, per la riflessione teologica sulla divina Rivelazione e per lo studio della sacra Scrittura. Non pochi sono stati anche gli interventi del Magistero ecclesiale su queste materie negli ultimi quarant’anni. (8) La Chiesa, nella consapevolezza della continuità del proprio cammino sotto la guida dello Spirito Santo, con la celebrazione di questo Sinodo si è sentita chiamata ad approfondire ulteriormente il tema della divina Parola, sia come verifica dell’attuazione delle indicazioni conciliari, sia per affrontare le nuove sfide che il tempo presente pone ai credenti in Cristo.

Il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio

4. Nella XII Assemblea sinodale, Pastori provenienti da tutto il mondo si sono riuniti intorno alla Parola di Dio e hanno simbolicamente messo al centro dell’Assemblea il testo della Bibbia per riscoprire ciò che nel quotidiano rischiamo di dare per scontato: il fatto che Dio parli e risponda alle nostre domande. (9) Insieme abbiamo ascoltato e celebrato la Parola del Signore. Ci siamo raccontati vicendevolmente quanto il Signore sta operando nel Popolo di Dio, condividendo speranze e preoccupazioni. Tutto questo ci ha reso consapevoli che possiamo approfondire il nostro rapporto con la Parola di Dio solo all’interno del « noi » della Chiesa, nell’ascolto e nell’accoglienza reciproca. Da qui scaturisce la gratitudine per le testimonianze sulla vita ecclesiale nelle diverse parti del mondo, emerse dai vari interventi in aula. Allo stesso modo è stato toccante anche ascoltare i Delegati fraterni, che hanno accolto l’invito a partecipare all’incontro sinodale. Penso in particolare alla meditazione che ci ha offerto Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli, per la quale i Padri sinodali hanno espresso profonda riconoscenza. (10) Inoltre, per la prima volta il Sinodo dei Vescovi ha voluto invitare anche un Rabbino perché ci donasse una preziosa testimonianza sulle sacre Scritture ebraiche, che appunto sono anche parte delle nostre sacre Scritture. (11)

Così abbiamo potuto constatare con gioia e gratitudine che « nella Chiesa c’è una Pentecoste anche oggi – cioè che essa parla in molte lingue e questo non soltanto nel senso esteriore dell’essere rappresentate in essa tutte le grandi lingue del mondo, ma ancora di più in senso più profondo: in essa sono presenti i molteplici modi dell’esperienza di Dio e del mondo, la ricchezza delle culture, e solo così appare la vastità dell’esistenza umana e, a partire da essa, la vastità della Parola di Dio ». (12) Inoltre, abbiamo potuto constatare anche una Pentecoste ancora in cammino; vari popoli attendono ancora che sia annunciata la Parola di Dio nella propria lingua e nella propria cultura.

Come non ricordare poi che durante tutto il Sinodo ci ha accompagnato la testimonianza dell’apostolo Paolo! È stato provvidenziale, infatti, che la XII Assemblea Generale Ordinaria si sia tenuta proprio all’interno dell’anno dedicato alla figura del grande Apostolo delle genti, in occasione del bimillenario della sua nascita. La sua esistenza è stata caratterizzata totalmente dallo zelo per la diffusione della Parola di Dio. Come non sentire nel nostro cuore le sue vibranti parole in riferimento alla sua missione di annunciatore della Parola divina: « tutto io faccio per il Vangelo» (1Cor 9,23); « Io infatti – scrive nella Lettera ai Romani – non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede» (1,16). Quando riflettiamo sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa non possiamo non pensare a san Paolo e alla sua vita donata per diffondere l’annuncio della salvezza di Cristo a tutte le genti.

Il Prologo del Vangelo di Giovanni come guida

5. Mediante questa Esortazione apostolica desidero che le acquisizioni del Sinodo influiscano efficacemente sulla vita della Chiesa: sul personale rapporto con le sacre Scritture, sulla loro interpretazione nella liturgia e nella catechesi come anche nella ricerca scientifica, affinché la Bibbia non rimanga una Parola del passato, ma una Parola viva e attuale. A questo scopo intendo presentare ed approfondire i risultati del Sinodo facendo riferimento costante al Prologo del Vangelo di Giovanni (Gv 1,1-18), nel quale ci è comunicato il fondamento della nostra vita: il Verbo, che dal principio è presso Dio, si è fatto carne ed ha posto la sua dimora in mezzo a noi (cfr Gv 1,14). Si tratta di un testo mirabile, che offre una sintesi di tutta la fede cristiana. Dall’esperienza personale di incontro e di sequela di Cristo, Giovanni, che la tradizione identifica nel « discepolo che Gesù amava» (Gv 13,23; 20,2; 21,7.20), « trasse un’intima certezza: Gesù è la Sapienza di Dio incarnata, è la sua Parola eterna fattasi uomo mortale ». (13) Colui che « vide e credette » (Gv 20,8) aiuti anche noi a poggiare il capo sul petto di Cristo (cfr Gv 13,25), dal quale sono scaturiti sangue ed acqua (cfr Gv 19,34), simboli dei Sacramenti della Chiesa. Seguendo l’esempio dell’apostolo Giovanni e degli altri autori ispirati, lasciamoci guidare dallo Spirito Santo per poter amare sempre di più la Parola di Dio.

BENEDETTO PP. XVI

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1 Cfr Propositio 1.
2 Cfr XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI, Instrumentum laboris, 27.
3 Cfr LEONE XIII, Lett. enc. Providentissimus Deus (18 novembre 1893): ASS 26 (1893-94), 269-292; BENEDETTO XV, Lett. enc. Spiritus Paraclitus (15 settembre 1920): AAS 12 (1920), 385-422; PIO XII, Lett. enc. Divino affl ante Spiritu (30 settembre1943): AAS 35 (1943), 297-325.
4 Propositio 2.
5 Ibidem.
6 CONC. ECUM. VAT. II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 2.
7 Ibidem, 4.
8 Tra gli interventi di diversa natura si ricordi: PAOLO VI, Lett. ap. Summi Dei Verbum (4 novembre 1963): AAS 55 (1963), 979-995; ID., Motu Proprio Sedula cura (27 giugno 1971): AAS 63 (1971), 665-669; GIOVANNI PAOLO II, Udienza Generale (1° maggio 1985): L’Osservatore Romano, 2-3 maggio 1985, p. 6; ID., Discorso sull’interpretazione della Bibbia nella Chiesa (23 aprile 1993): AAS 86 (1994), 232-243; BENEDETTO XVI, Discorso al Congresso Internazionale per il 40° anniversario della Dei Verbum (16 settembre 2005); AAS 97 (2005), 957; ID., Angelus (6 novembre 2005): Insegnamenti I (2005), 759-760. Sono da ricordare anche gli interventi della PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, De sacra Scriptura et Christologia (1984): Ench. Vat. 9, n. 1208-1339; Unità e diversità nella Chiesa (11 aprile 1988): Ench. Vat. 11, n. 544-643; L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa (15 aprile 1993): Ench.
9 Cfr BENEDETTO XVI, Discorso alla Curia Romana (22 dicembre 2008): AAS 101 (2009), 49.
10 Cfr Propositio 37.
11 Cfr PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana (24 maggio 2001), Ench. Vat. 20, n. 733-1150.
12 BENEDETTO XVI, Discorso alla Curia Romana (22 dicembre 2008): AAS 101 (2009), 50. Vat. 13, n. 2846-3150; Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana (24 maggio 2001): Ench. Vat. 20, n. 733-1150; Bibbia e morale. Radici bibliche dell’agire cristiano (11 maggio 2008), Città del Vaticano 2008.
13 Cfr BENEDETTO XVI, Angelus (4 gennaio 2009): Insegnamenti V, 1 (2009), 13.

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