domenica 5 febbraio 2012

Ss. Paolo Miki e c. (m) 6 febbraio

   

6 FEBBRAIO

Martiri (+1597)
Memoria

Trent'anni dopo l'inizio pieno di promesse della missione di san Francesco Saverio, la missione del Giappone ebbe gravi difficoltà. Le autorità fecero arrestare sei francescani spagnoli, tre gesuiti e diciassette laici, dei quali due catechisti e due ragazzi di 11 e 13 anni, tutti giapponesi; il più celebre di essi era il Padre Paolo Miki. Dopo aver loro inflitto oltraggi di ogni sorta, li condannarono a morte e li suppliziarono sulla spiaggia presso Nagasaki. Esiste la relazione di un testimone oculare di questo martirio. Il gesuita Paolo Miki, che nella sua predicazione aveva cercato di presentare ai suoi connazionali un Cristo «giapponese», si distinse per il suo eroico comportamento durante la crocifissione. Sono i primi martiri dell'Estremo Oriente, canonizzati da Pio IX nel 1862. (CC Salesiano)



Sarete miei testimoni
Dalla «Storia del martirio dei santi Paolo Miki e compagni» scritta da un autore contemporaneo
(Cap. 14, 109-110; Acta Sanctorum Febr. 1, 769)

Piantate le croci, fu meraviglioso vedere in tutti quella fortezza alla quale li esortava sia Padre Pasio, sia Padre Rodriguez. Il Padre commissario si mantenne sempre in piedi, quasi senza muoversi, con gli occhi rivolti al cielo. Fratel Martino cantava alcuni salmi per ringraziare la bontà divina, aggiungendo il versetto: «Mi affido alle tue mani» (Sal 30, 6). Anche Fratel Francesco Blanco rendeva grazie a Dio ad alta voce. Fratel Gonsalvo a voce altissima recitava il Padre nostro e l'Ave Maria.

Il nostro fratello Paolo Miki, vedendosi innalzato sul pulpito più onorifico che mai avesse avuto, per prima cosa dichiaro ai presenti di essere giapponese e di appartenere alla Compagnia di Gesù, di morire per aver annunziato il vangelo e di ringraziare Dio per un beneficio così prezioso. Quindi soggiunse: «Giunto a questo istante, penso che nessuno tra voi creda che voglia tacere la verità. Dichiaro pertanto a voi che non c'è altra via di salvezza, se non quella seguita dai cristiani. Poiché questa mi insegna a perdonare ai nemici e a tutti quelli che mi hanno offeso, io volentieri perdono all'imperatore e a tutti i responsabili della mia morte, e li prego di volersi istruire intorno al battesimo cristiano».

Si rivolse quindi ai compagni, giunti ormai all'estrema battaglia, e cominciò a dir loro parole di incoraggiamento.

Sui volti di tutti appariva una certa letizia, ma in Ludovico era particolare. A lui gridava un altro cristiano che presto sarebbe stato in paradiso, ed egli, con gesti pieni di gioia, delle dita e di tutto il corpo, attirò su di sé gli sguardi di tutti gli spettatori. Antonio, che stava di fianco a Ludovico, con gli occhi fissi al cielo, dopo aver invocato il santissimo nome di Gesù e di Maria, intonò il salmo Laudate, pueri, Dominum, che aveva imparato a Nagasaki durante l'istruzione catechista; in essa infatti vengono insegnati ai fanciulli alcuni salmi a questo scopo.

Altri infine ripetevano: «Gesù! Maria!», con volto sereno. Alcuni esortavano anche i circostanti ad una degna vita cristiana; con questi e altri gesti simili dimostravano la loro prontezza di fronte alla morte.

Allora quattro carnefici cominciarono ad estrarre dal fodero le spade in uso presso i giapponesi. Alla loro orribile vista tutti i fedeli gridarono: «Gesù! Maria!» e quel che è più, seguì un compassionevole lamento di più persone, che salì fino al cielo. I loro carnefici con un primo e un secondo colpo, in brevissimo tempo, li uccisero.

PSALMUS 113 (112)
1 ALLELUIA.
Laudate, pueri Domini,
laudate nomen Domini.
2 Sit nomen Domini benedictum
ex hoc nunc et usque in saeculum.
3 A solis ortu usque ad occasum
laudabile nomen Domini.
4 Excelsus super omnes gentes Dominus,
super caelos gloria eius.
5 Quis sicut Dominus Deus noster,
qui in altis habitat
6 et se inclinat, ut respiciat
in caelum et in terram?
7 Suscitans de terra inopem,
de stercore erigens pauperem,
8 ut collocet eum cum principibus,
cum principibus populi sui.
9 Qui habitare facit sterilem in domo,
matrem filiorum laetantem.

SALMO 113
Al Dio glorioso e pietoso
[1]Alleluia.
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
[2]Sia benedetto il nome del Signore,
ora e sempre.
[3]Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
[4]Su tutti i popoli eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
[5]Chi è pari al Signore nostro Dio
che siede nell'alto
[6]e si china a guardare
nei cieli e sulla terra?
[7]Solleva l'indigente dalla polvere,
dall'immondizia rialza il povero,
[8]per farlo sedere tra i principi,
tra i principi del suo popolo.
[9]Fa abitare la sterile nella sua casa
quale madre gioiosa di figli.