martedì 21 settembre 2010

Il primato petrino nel dialogo teologico con gli ortodossi


A Vienna la plenaria della Commissione mista

Il primato petrino
nel dialogo teologico con gli ortodossi

La Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme è tornata a riunirsi da ieri, lunedì 20 settembre, a Vienna, presso la Franz König Haus, grazie alla generosa ospitalità offerta dall'arcidiocesi guidata dal cardinale Christoph Schönborn. La XII sessione plenaria è dedicata allo studio - già avviato nella precedente sessione di Cipro del 2009 - della questione del ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio.

Il tema del primato nella Chiesa universale è al centro della nuova fase del dialogo tra cattolici e ortodossi, inaugurata dalla sessione plenaria di Ravenna del 2007. Il documento che la Commissione ha approvato e pubblicato in quella sede, dal titolo "Le conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa: comunione ecclesiale, conciliarità e autorità", affronta il rapporto fra conciliarità e autorità nella Chiesa su tre livelli - locale, regionale, universale - e afferma che, su ognuno di questi livelli, vi è un pròtos, un primus (vescovo, metropolita - patriarca, vescovo di Roma). Quindi, entrando più direttamente nella problematica del pròtos a livello universale, si dice che "entrambe le parti (cattolici e ortodossi) concordano sul fatto che Roma, in quanto Chiesa che presiede nella carità, occupava il primo posto nella taxis e che il vescovo di Roma era pertanto il pròtos tra i Patriarchi" (Documento di Ravenna, n. 41). In conclusione, lo stesso documento indica quale debba essere la tappa successiva del dialogo: "Resta da studiare in modo più approfondito la questione del ruolo del vescovo di Roma nella comunione di tutte le Chiese. Quale è la funzione specifica del vescovo della "prima sede" in un'ecclesiologia di koinonìa, in vista di quanto abbiamo affermato nel presente testo circa la conciliarità e l'autorità?" (Documento di Ravenna, n. 45).

Sulla base di questo mandato, la Commissione mista ha elaborato un progetto di lavoro. Innanzitutto, si è deciso che, in un primo momento, l'attenzione della Commissione mista si sarebbe concentrata sul primo millennio, quando i cristiani di Oriente e Occidente erano uniti. Quindi, all'inizio del 2008, hanno lavorato due sottocommissioni miste - una di lingua inglese e l'altra di lingua francese - con il compito di raccogliere gli elementi storici più attinenti al periodo preso in considerazione. Nell'autunno del 2008, poi, si è incontrato il Comitato misto di coordinamento al fine di preparare una bozza di documento da sottoporre a tutti i membri della Commissione mista. A Cipro, nel 2009, la Commissione ha avviato l'esame di tale bozza. Lo studio è stato attento e accurato, ma la complessità e la delicatezza del tema hanno richiesto tempi lunghi.

Nella XII sessione plenaria, che si concluderà il 27 settembre, la Commissione riprenderà a esaminare la bozza di documento sulla funzione specifica del vescovo della "prima sede" nel corso del primo millennio, ricercando una lettura comune dei fatti storici e delle testimonianze relative al tema in oggetto, per giungere a un'auspicabile e possibile interpretazione condivisa. Si tratta, certamente, di un compito che esigerà uno studio approfondito e un dialogo paziente.

La Commissione è composta da due rappresentanti per ognuna delle Chiese ortodosse autocefale e di un numero corrispondente di membri cattolici. Dirigono la riunione l'arcivescovo Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, e il metropolita di Pergamo, Ioannis (Zizioulas), del Patriarcato ecumenico.
(©L'Osservatore Romano - 22 settembre 2010)