Presto negli Stati Uniti
l’Ordinariato per gli anglicani
Bellevue, 17. Un centinaio di pastori e 2.000 fedeli ex anglicani potrebbero essere i primi membri a essere accolti nell’Ordinariato che verrà eretto negli Stati Uniti sul modello di quello di Nostra Signora di Walsingham in Inghilterra e in Galles. Lo ha annunciato il cardinale arcivescovo di Washington, Donald William Wuerl, in occasione dei lavori dell’assemblea generale della United States Conference of Catholic Bishops (Usccb) che si concludono oggi, a Bellevue, nello Stato di Washington. Negli Stati Uniti compie dunque progressi significativi il percorso verso l’erezione dell’Ordinariato, in base alla costituzione apostolica Anglicanorum coetibus. Di recente, anche l’intera comunità di una parrocchia episcopaliana (ramo degli anglicani negli Stati Uniti) del Maryland ha scelto la comunione piena e visibile con la Chiesa cattolica. Si tratta della comunità parrocchiale di Saint Luke, a Bladensburg, nello Stato del Maryland.
Il cardinale Wuerl, in occasione della riunione dell’episcopato, ha presentato un rapporto sull’implementazione della costituzione apostolica Anglicanorum coetibus. Il porporato ha il compito di guidare l’incorporazione dei gruppi di ex pastori e fedeli anglicani nella comunità cattolica, un percorso di accoglienza che prevede la possibilità di conservare la tradizione liturgica. Nella costituzione apostolica è infatti scritto che «Senza escludere le celebrazioni liturgiche secondo il Rito Romano, l’Ordinariato ha la facoltà di celebrare l’Eucarestia e gli altri Sacramenti, la Liturgia delle Ore e le altre azioni liturgiche secondo i libri liturgici propri della tradizione anglicana approvati dalla Santa Sede, in modo da mantenere vive all’interno della Chiesa cattolica le tradizioni spirituali, liturgiche e pastorali della Comunione anglicana, quale dono prezioso per alimentare la fede dei suoi membri e ricchezza da condividere».
http://www.stlukesparish-bladensburg.org/ |
Il cardinale Wuerl ha esposto i rapidi progressi verso l’erezione dell’Ordinariato, sottolineando che «che non sarebbe sorpreso» se la struttura canonica venisse eretta già nei prossimi mesi, forse entro l’anno. Comunque, ha aggiunto lo stesso porporato, «penso che ciò avverrà più presto che tardi». Un altro passo significativo è costituito dallo sviluppo del Saint Mary’s Seminary, a Houston e dall’approvazione di un corso intensivo di formazione, della durata di nove mesi, per i pastori anglicani che desiderano essere ordinati come sacerdoti cattolici. Padre Jeffrey Steenson, già vescovo episcopaliano poi ordinato come sacerdote cattolico, è attualmente impegnato presso il Saint Mary’s Seminary nel programma di formazione, che è particolarmente incentrato, ha spiegato il cardinale Wuerl, «sulle aree storiche di divergenza teologica tra le comunità anglicana e cattolica». Il porporato già nei mesi scorsi aveva inviato dei questionari alle comunità e ai fedeli anglicani che desiderano vivere la loro fede in comunione piena e visibile con la Chiesa cattolica. «Sto cercando di raccogliere il maggior numero d’informazioni — aveva puntualizzato l’arcivescovo di Washington — su quelle comunità e su quei singoli fedeli anglicani nord americani che sarebbero interessati a fare parte di un futuro Ordinariato». Finora, ha evidenziato il cardinale, in occasione dell’assemblea generale dei vescovi, «ho ricevuto un significativo numero di lettere, e-mail e chiamate telefoniche» da parte di anglicani desiderosi di essere accolti nell’Ordinariato e ha aggiunto quindi che l’erezione dell’Ordinariato sarebbe «di fatto» già realizzabile. Attualmente il compito più impegnativo riguarda la preparazione della documentazione contenente le informazioni sui pastori anglicani che desiderano essere ordinati come sacerdoti cattolici e che seguiranno il corso di formazione. Queste informazioni, ha precisato il porporato, includono, fra l’altro, «una valutazione psicologica della persona». Una volta che le informazioni verranno presentate per l’approvazione al sacerdozio cattolico, l’ex pastore anglicano «dovrà cessare di celebrare l’eucarestia». In conclusione, il cardinale Wuerl ha proposto che i vescovi potrebbero contribuire al processo verso la comunione piena e visibile fornendo spazi per il culto a quelle comunità che nelle diocesi hanno manifestato tale volontà. Inoltre, il porporato ha indicato l’opportunità di assegnare alle comunità un sacerdote cattolico per il collegamento con le istituzioni ecclesiali e di offrire anche l’ausilio di un direttore locale per l’educazione religiosa dei fedeli che vogliono essere accolti nella comunità cattolica.
(©L'Osservatore Romano 18 giugno 2011)