venerdì 28 gennaio 2011

Benedetto XVI ai partecipanti alla riunione della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Orientali Ortodosse (28 gennaio 2011)


Preoccupazione del Papa per le prove e le difficoltà di tanti fedeli in diverse regioni

Fiducia reciproca tra i cristiani
per servire la pace e la giustizia


Preoccupazione per la situazione in cui vivono le comunità cristiane in alcune regioni del mondo è stata espressa dal Papa nella mattina di venerdì 28 gennaio durante l'incontro con i membri della commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra Chiesa cattolica e Chiese ortodosse orientali. Il Papa ha anche invitato a proseguire in modo risoluto e decisivo il cammino verso la piena comunione. Del discorso pubblichiamo qui di seguito una nostra traduzione e a pagina 8 il testo in lingua inglese pronunciato da Benedetto XVI.


Eminenze, Eccellenze,
Cari Fratelli in Cristo,

è con grande gioia che vi accolgo, membri della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese Orientali ortodosse. Attraverso di voi estendo volentieri saluti fraterni ai miei venerabili fratelli, i Capi delle Chiese orientali ortodosse.

Sono grato per l'opera della Commissione che è cominciata nel gennaio 2003 come iniziativa condivisa delle autorità ecclesiali della famiglia delle Chiese Orientali ortodosse e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei cristiani.

Come sapete, l'esito della prima fase del dialogo, dal 2003 al 2009, è stato il testo congiunto intitolato Natura, Costituzione e missione della Chiesa. Il documento ha evidenziato aspetti di principi ecclesiologici fondamentali che condividiamo e questioni specifiche che richiederanno una riflessione più profonda in fasi successive del dialogo. Non possiamo che essere grati per il fatto che, dopo quasi cinquecento anni di separazione, troviamo ancora accordo sulla natura sacramentale della Chiesa, sulla successione apostolica nel servizio sacerdotale e sulla necessità impellente di testimoniare nel mondo il Vangelo di nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.

Nella seconda fase la Commissione ha riflettuto da un punto di vista storico sui modi in cui le Chiese hanno espresso la propria comunione nel corso dei secoli. Questa settimana, durante l'incontro, state approfondendo lo studio sulla comunione e sulla comunicazione esistenti fra le Chiese fino alla metà del quinto secolo della storia cristiana nonché sul ruolo svolto dal monachesimo nella vita della Chiesa primitiva.

Dobbiamo avere fiducia nel fatto che la vostra riflessione teologica condurrà le nostre Chiese non solo a comprendersi reciprocamente, ma a proseguire in modo risoluto e decisivo il nostro cammino verso la piena comunione alla quale siamo chiamati dalla volontà di Cristo. Per questa intenzione abbiamo elevato la nostra preghiera comune durante la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani che si è appena conclusa.

Molti di voi giungono da regioni in cui le singole persone e le comunità cristiane affrontano prove e difficoltà che sono motivo di profonda preoccupazione per noi tutti. Tutti i cristiani devono cooperare all'accettazione e alla fiducia reciproche per servire la causa della pace e della giustizia. Che l'intercessione e l'esempio dei numerosi martiri e santi, che hanno reso una testimonianza generosa a Cristo in tutte le nostre Chiese, sostengano e rafforzino voi e le vostre comunità cristiane.
Con sentimenti di affetto fraterno invoco su tutti voi la grazia e la pace di nostro Signore Gesù Cristo.

(©L'Osservatore Romano - 29 gennaio 2011)